Introduzione
Caduto Napoleone si arrivò al congresso di Vienna del 1815 dove, nel delineare la nuova Europa, Lucca venne assegnata a Maria Luisa di Borbone.
Nel 1814 la città era stata occupata dalle truppe austriache del generale Starhemberg.
L'anno successivo gli subentrò il colonnello Werklein che impose un severo governo militare.
La rigidità della politica austriaca, la forte pressione fiscale e la carestia nelle campagna generarono un'ondata di emigrazione.
Maria Luisa arrivò in città sul finire del 1817 e prese così vita il Ducato di Lucca.
La duchessa governerà la città fino alla sua morte, nel 1824. A lei succederà il figlio Carlo Ludovico.
Durante il dominio borbonico Lucca conosce un periodo di stabilità e ripresa economica. Al clero vengono restituiti i beni confiscati in precedenza, le arti e la cultura non vengono trascurate e viene fondato l'Istituto Musicale che in futuro verrà intitolato a Luigi Boccherini.
Interventi di rilievo vengono eseguiti anche a Viareggio che avrà un importante sviluppo urbanistico.
Degli anni del Ducato però la traccia oggi più evidente è quella lasciata da Lorenzo Nottolini.
Sotto i Borbone il grande architetto lucchese sarà chiamato a realizzare opere come l'acquedotto che da Guamo porta l'acqua in città, la riqualificazione di Piazza Anfiteatro, la progettazione dell'Orto Botanico e della fontana di piazza Antelminelli.
La fine dell’indipendenza
Nonostante il buono stato di salute del bilancio dello Stato lucchese, la mole debitoria del duca Carlo Ludovico si ripercosse anche sulle casse del Ducato che venne chiamato a far fronte alle sempre maggiori spese del Borbone.
Nel 1847, ormai subissato dai debiti, Carlo Ludovico decise di cedere il Ducato a Leopoldo II d'Asburgo, granduca di Toscana.
Dopo secoli di autonomia e libertà Lucca così perse la sua indipendenza.
In città la cessione del ducato venne vissuta come un vero e proprio tradimento. Lucca da capitale di uno Stato divenne una delle tante province toscane, suddita di un governo straniero da sempre osteggiato.
In questo clima di avversione alla Toscana, nel 1859, i lucchesi furono lieti dell'esito del plebiscito che sancì l'annessione al futuro Regno d'Italia.
Introduction
After the fall of Napoleon, the Congress of Vienna in 1815 redrew the map of Europe, assigning Lucca to Maria Luisa of Bourbon. The city had already been occupied in 1814 by Austrian troops under General Starhemberg, followed the next year by Colonel Werklein, who imposed a harsh military regime. The severity of Austrian policies, combined with heavy taxation and famine in the countryside, triggered a wave of emigration.
Maria Luisa arrived in Lucca at the end of 1817, marking the beginning of the Duchy of Lucca. She ruled until her death in 1824, after which her son, Carlo Ludovico, took the throne. Under Bourbon rule, Lucca entered a period of stability and economic recovery. Church properties were returned, arts and culture received renewed attention, and the city saw the foundation of the Music Institute, later named after Luigi Boccherini.
Significant development also took place in Viareggio, which underwent major urban planning and growth. However, the most enduring legacy of the Duchy is the work of architect Lorenzo Nottolini. Commissioned by the Bourbon court, Nottolini oversaw major projects such as the aqueduct from Guamo to Lucca, the redesign of Piazza Anfiteatro, the creation of the Botanical Garden, and the fountain in Piazza Antelminelli.
The End of Independence
Despite the sound financial health of the Lucchese state, Duke Carlo Ludovico’s personal debts began to weigh heavily on the Duchy’s treasury, which was increasingly forced to cover the Bourbon’s growing expenses.
By 1847, overwhelmed by debt, Carlo Ludovico decided to relinquish the Duchy to Leopold II of Habsburg, Grand Duke of Tuscany. After centuries of autonomy and self-rule, Lucca lost its independence.
The transfer of power was perceived by many in the city as a true betrayal. Once a sovereign capital, Lucca became just another Tuscan province, subject to a foreign government long viewed with suspicion and resentment.
In this climate of opposition to Tuscan rule, the people of Lucca welcomed the outcome of the 1859 plebiscite, which paved the way for the city's annexation into the future Kingdom of Italy.